Chiudi gli occhi
e respiri l'inverno
autostrade e notte
e nebbia dove
le petroliere mormorano
al largo come
mostruosi incubi marini
blu cobalto
vortici.
Ti perdi e respiri
parole dense
come fuliggine
spazzacamini
come pensieri
rannicchiati, stiracchiati
zampe di gatto
nella cenere.
Che profumo avrà la notte
ora che i sentieri si confondono?
Ora
che le mie tracce si confondono
tra rovi, rovine e more.
Cambiano i giochi
non più balocchi
non più carta da zucchero
ad avvolgere
tenerezza, ma ora cemento.
Durezza
Girotondi tristi.
Spirano le brezze
ed odore di disattenzioni
disillusioni, pieghe
nella fronte e sulle camicie
come giornali vecchi
spiegazzata l'anima.
Chiudi gli occhi
e respiri uno specchio
il cambiamento invano
nella nebbia
dei falò. Bruciano le colline
incubi di terra
il rosmarino crepita
pepite d'oro si gettano
negli abissi.
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