Fulmine furtivo
scorri abbagli
solchi nel viso e
nell'anima:
Natali silenziosi
senza un camino
sorrisi, screziati
mimi muti.
Viale d'ippocastani
le stagioni lente
rampicanti appesi
al cuore.
Papaveri indiscreti
quel nastro d'asfalto
la raccolta del fieno
la roggia in secca.
Ancora incastrati
tra le palpebre
cascinali, gerbere
campagna.
Passato, emozioni
il rivo scorre grosso
singhiozzando
sotto casa.
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