Tutto cambia, tutto cambia
anche in questa sala ove
sedevo ad un tavolino
con la passione dell'adolescenza
a cadere come l'autunno
a scrivere su pagine color panna
quando ancora le nuvole erano
nuvole di panna montata
nel cielo di Milano, ancora
immaginariamente azzurro.
Quando ancora al dito
portavo d'oro una rosa gialla
ed il sudore, il sudore era quello
d'esser qualcosa di nuovo.
Quando i picchi emotivi
erano irti come terrazze
arrampicate tra il rosmarino
e la cremagliera, ed i ligustri
e le ginestre e Monterosso.
Quando, a questo tavolo
ascoltavo parlare in orientale
volevo capire, volevo capire
il mercato, il mercato dell'amore
il tradimento delle aspettative,
il calo del mercato e del sentire
l'appiattirsi, in questa enorme
tendenza al disastro.
Tutto cambia, alcuni volti
tutto sommato rimangono uguali
anche in questa sala ove
nelle mattine d'inverno luminose
permeava anche il sole, goccia
d'oro, tra gli specchi dei vetri.
Ma tutto cambia, tutto cambia
la noia s'è infiltrata, sparito
il tavolino, l'adolescenza, l'amore
la passione, il cuore, le gocce d'oro
le rose gialle, le mani a sfiorare
ancora le mani, la voglia di
non cambiare mai.
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